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Il Villaggio del Pescatore

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La pesca dovrebbe essere sempre praticata con tecniche e strumenti adatti agli habitat marini, che non danneggino i fondali e che evitino il più possibile sprechi e catture accidentali. Ci sono pescatori che quotidianamente dimostrano che è ancora possibile mantenere un equilibrio virtuoso tra le risorse dei nostri mari e le attività della pesca. Sono i pescatori della piccola pesca artigianale. Lo sforzo di questa comunità di pescatori, la più vasta all’interno del settore, rappresenta una via per la salvaguardia dei nostri mari, delle specie ittiche e per contrastare la pesca industriale.

La Piccola pesca artigianale è la pesca praticata da unità di lunghezza fuori tutto inferiore ai 12 metri, abilitate all’esercizio della pesca costiera locale (entro le 12 miglia dalla costa) con uno o più dei sistemi e/o attrezzi da pesca di seguito indicati:
i) Rete da posta calate (ancorate) GNS
ii) Rete da posta circuitanti GNC
iii) Reti a tremaglio
iv) Incastellate – Combinate GTN
v) Nasse e Cestelli FPO
vi) Cogolli e Bertovelli FYK
vii) Lenze a mano e a canna (manovrate a mano) LHP
ix) Lenze a mano e a canna (meccanizzate) LHM
x) Lenze trainate LTL
xi) Arpione HAR

 

Le dimensioni e le caratteristiche del natante permettono ai proprietari di essere operativi con costi di investimento e di esercizio contenuti. Inoltre, l’impossibilità di spingersi oltre le 12 miglia dalla costa fa sì che le capacità di pesca, di lavorazione, conservazione e stivaggio del prodotto non siano paragonabili a quelle delle barche più grandi e con motori più potenti, come quelle da strascico; la consegna del pesce al mercato è quindi giornaliera.
La piccola pesca artigianale è la pesca con più antiche tradizioni, essendo la prima ad essere stata praticata, ed è ancora la pesca praticata dalla stragrande maggioranza dei pescatori in Friuli Venezia Giulia. Ha una grande rilevanza economica e sociale, fornendo sostentamento a numerose famiglie ed è anche maggiormente sostenibile dal punto di vista ambientale, in quanto non impatta sui fondali e ogni tipologia di rete o trappole sono dedicati a una o poche specie per volta, evitando le catture indesiderate. La sua lunga tradizione le ha permesso di adattarsi ai vari ambienti di pesca, tanto che è consentita anche all’interno di aree tutelate, come la laguna.

RETI DA POSTA

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È la tipologia più diffusa nel comparto. Si tratta di reti passive, di sbarramento, che vengono calate dai pescatori professionali sulle rotte dei pesci. La più tipica tra le reti da posta fissa è il “tremaglio” o “tramaglio”, una rete da posta fissa formata da tre pezze di rete delle quali la mediana è la più estesa, ma con maglie di dimensioni molto più piccole delle pezze di rete esterne. Molto diffuso è anche l’uso della rete ad “imbrocco”, formata da una sola pezza di rete. Il “palangaro” o “palamito” è formato da numerosi ami, collegati da spezzoni di filo chiamati “braccioli” a un lungo cavo detto “trave” o “madre”. I palangari si definiscono “fissi” o “di fondo” se ancorati al fondo marino
e posizionati a qualunque altezza, sia sul fondo che a mezz’acqua. Si parla invece di palangari “derivanti” o “di superficie” quando essi sono lasciati all’azione dei venti e delle correnti e posizionati a mezz’acqua o in prossimità della superficie.
LA NASSA
Le nasse sono delle trappole che vengono calate sul fondo spesso con un’esca attirante all’interno e recuperate poi in un secondo momento. Sono attrezzi di antichissima tradizione, costruite con vari materiali come ferro, legno, vimini, plastica, utilizzati sia in acqua salmastra (come i cogoli e
i bertovelli) usati per la cattura delle anguille, dei latterini, dei gamberi, di orate e branzini, sia in mare per la pesca dei crostacei (panocchie) e dei molluschi (seppie).
Tutti questi attrezzi di pesca hanno la caratteristica comune di essere estremamente “selettivi”. “Selettivo” significa che consentono di catturare solo le specie che si vogliono effettivamente pescare e soltanto della lunghezza (taglia) desiderata. Questa specifica caratteristica consente alla piccola pesca e alla piccola pesca artigianale di ridurre le catture inutili (pesci catturati che non interessano o che non possono essere venduti).

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